Che brutta figura in pubblico! Il tuo ultimo discorso in pubblico è stato terribile. Non ti sei piaciuto. Hai provato disagio e paura. Un manichino travestito da mummia, secondo te, si sarebbe comportato meglio :-). Allora mettiti comodo perché in questa guida ti fornirò delle facili strategie per capire come riprenderti da una figuraccia.
Come riprendersi da una figuraccia in pubblico
Aspetta un secondo. Vediamo se ho capito bene. Hai parlato davanti ad un gruppo di persone. E’ stato terribile e non ti sei piaciuto per niente. Magari avrai anche avuto dei problemi tecnici (con le slide ad esempio) ed hai cominciato a sudare. Ti sei sentito in disagio e imbarazzato. Forse la voce tremolante ti ha tradito e sei stato colto da un vuoto di memoria.
Hai avuto l’impressione che le persone ti guardassero con occhi spalancati e stupiti, quasi come quelli di un gatto quando attraversa l’autostrada di notte. Adesso sei preoccupato e impaurito più di prima perché tutti penseranno che tu sia noioso e non avranno più voglia di vederti e sentirti!
Ci sono più o meno? Non mi dire che sei stato anche catturato dai terroristi? 🙂
Anche io ho provato le stesse sensazioni dopo una figuraccia in pubblico. Pensa che nei giorni successivi avevo sempre in testa l’errore commesso. Quasi fosse l’aspetto più importante, ma non è così come capirai tra poco.
Giuseppe, perché la mente gioca questi “brutti” scherzi?
E’ normale e può riguardare qualsiasi evento della vita. i racconto un aneddoto. L’altro giorno rientravo dalla palestra in bici ed ho preso una buca per strada perché mi sono distratto da una vetrina colorata (questa volta la commessa non c’entra! Sempre a pensar male…).
Ho alzato gli occhi per notare l’espressione dei passanti e mi sono accertato di non aver danneggiato la mountain bike. Ho allentato le mani dai freni ed ho ripreso a pedalare, ma il rumore della catena che scorreva tra i pignoni, da quel momento, mi è parso insolito. Per tutta la strada del rientro, non sono più riuscito a staccarmi col pensiero perché continuavo a badare a quel rumore.
Avevo quasi annullato la concentrazione dal resto e mi stavo convincendo di aver causato qualche danno alle marce. In realtà quel rumore era normale. Cosa era cambiato allora? La mia concentrazione. Ho focalizzato la mente su qualcosa di inutile e non sono riuscito ad essere oggettivo. Era solo una mia impressione.
Lo stesso stai facendo tu in questo momento: invece di offrire alla tua mente una visione oggettiva dell’accaduto, pensi alla figuraccia.
Come parlare bene dopo una brutta figura in pubblico
Sappi che se continui a far vivere lo stesso scenario nella mente, diminuisce la fiducia in te stesso e aumenta la paura di parlare in pubblico (Photo credit: RyanMCGuire). Doug Staneart , di The Leader Institute di Dallas in Texas, spiega: “La paura di parlare in pubblico proviene da situazioni in cui abbiamo vissuto un fallimento reale o che noi percepiamo come fallimento. Quindi, ogni volta che non eseguiamo qualcosa per bene, diventeremo più nervosi quando cerchiamo di ripeterla”.
In questi casi, infatti, sei portato a pensare che sia tutto finito e che il parlare in pubblico non faccia per te. La mente ti rema contro e ti porta a pensare che sia quasi la fine del mondo e che tu sia incredibilmente noioso. Per interrompere questo processo mentale, devi sfidare te stesso e continuare.
Perché non c’è scritto da nessuna parte che devi saper parlare in pubblico dalla nascita. Bisogna studiare e imparare anche dagli errori. E’ successo a tutti. Ti assicuro che anche le persone più brave che tu conosca, hanno collezionato le loro figuracce e sono state poco coinvolgenti all’inizio.
In questa guida che stai leggendo, ho intenzione di condividere con te delle strategie che potrai utilizzare nelle tue presentazioni in pubblico e scoprire come riprendersi da una figuraccia senza paura. Ci sono due punti principali da cui partire:
- Valutazione
- Piano strategico
A – Parlare in pubblico: valutazione
Prenditi una pausa innanzitutto. Salvo che tu non abbia una presentazione fra qualche minuto. Fai una passeggiata, chiacchiera di qualcos’altro con i tuoi amici, leggi un buon libro, pratica sport. Qualunque altra cosa, ma stacca! Una pausa ti aiuterà a recuperare la fiducia in te stesso e libera la mente. Senza una pausa, è difficile per te valutare con attenzione quello che è successo.
Dopo che hai rinfrescato la mente, puoi tornare a fare un’analisi più oggettiva. Lo so bene che non puoi cancellare il passato, ma puoi “cambiare” il tuo futuro organizzandoti meglio. Imparare dai propri errori, è la migliore lezione di vita che tu possa ricevere.
Ecco cosa devi considerare nella fase valutativa:
- Distingui la percezione dalla realtà
- Riconosci l’interazione del pubblico
- Esamina il discorso
1. Distinguere la percezione dalla realtà
Quello che ho potuto imparare sulla mia pelle e dalle persone che ho aiutato, è che non saremo mai oggettivi su come siano andate le cose. E’ solo una percezione. Se poi sei molto critico come lo sono stato io, ancora peggio. In assenza di un commento preciso e costruttivo, la mente crea in automatico dei pensieri negativi senza avere delle prove reali e concrete.
Comunque, non ho idea di come sia andata la tua presentazione. Se sia stata un disastro davvero o qualcosa di simile come stai pensando, ma devi tener conto di alcuni aspetti determinanti:
- Come fai a saperlo? Non puoi stabile cosa stia pensando una persona del pubblico solo dal modo in cui ti guarda. Nel caso fossi Paul Ekman, il pioniere nel riconoscere le emozioni e le espressioni facciali, esci subito allo scoperto e ne riparliamo :-). Altrimenti sappi che una persona può sembrare assorta nei suoi pensieri ed essere comunque interessata.
- Hai parlato con tutti? Ammesso che qualcuno ti abbia criticato in modo “violento”. Succede, perché non si può piacere a tutti. In ogni caso, non conosci le idee delle altre persone presenti. Quindi, come fai a stabilire e conoscere il parere di tutti gli altri? Sono solo presupposizioni che alimentano i pensieri negativi.
Potrei riportarti le mie esperienze personali di tutte le volte che alcune persone mi sono parse annoiate durante un mio discorso pubblico e poi, parlandoci, ho scoperto di essere piaciuto molto.
Se vuoi ti mando anche una mia foto (il pigiama è terribile, ti avviso…) quando guardo per la 101esima volta Spiderman. Mi vedrai con la bocca aperta e la faccia immobile come un baccalà dei Paesi Baschi. Eppure ti assicuro che vado matto per le avventure di Peter Parker.
2. Riconosci l’interazione del pubblico
Se pensi che il tuo discorso sia stato l’unico responsabile della poca partecipazione del pubblico, ti stai sbagliando. Perché non siamo tutti uguali e lo stesso contenuto può suscitare reazioni diverse in base alla tipologia di pubblico ed alcuni fattori come:
- Orario e contesto L’orario della tua presentazione o il contesto sono determinanti per stabilire quale potrebbe essere l’umore. Ad esempio, parlare prima o dopo pranzo è diverso, come ho detto anche nell’episodio che ho registrato per MotivazionePersonale.com, dedicato alla comunicazione efficace.
- Sono amici o estranei? Quando il pubblico si conosce bene, la partecipazione è diversa. Gli amici si sostengono, sono più a loro agio e portati ad agire, ridere, interagire ecc. Nel caso di estranei, almeno nella prima ora, sono quasi impauriti fino a quando non acquisiscono un po’ di confidenza. Pensaci. Come ti sei comportato tu quando hai seguito un corso o una conferenza? Sei stato propenso ad intervenire sin da subito? O ti è stato più facile farlo quando ti trovavi con degli amici o colleghi di lavoro?
- Fiducia in se stessi Lo stato d’animo è determinante anche per chi ti ascolta, non solo per te che stai parlando. Le persone con più fiducia in se stessi, sono più propensi a sorridere, annuire alle tue parole ed intervenire. Se invece sono insicure o timide, hanno difficoltà anche a mantenere lo sguardo. Questo non significa che siano poco interessati a quello che stai dicendo.
Qual è il punto? Quando sei di fronte a delle persone, ti metti in discussione e ti senti vulnerabile. Ma la mancata interazione del pubblico non dipende esclusivamente da te.
3. Esamina il discorso
Dopo che hai distinto la percezione dalla realtà e considerato l’umore del pubblico, puoi analizzare la presentazione. Quindi staccati, per quanto sia possibile, dalle emozioni e poniti le seguenti domande:
- Che cosa non ti è piaciuto esattamente? Figuraccia, tragedia, disastro, sono parole generiche. Cerca di individuare i motivi precisi del perché il tuo discorso non sia stato efficace.
- Dipendeva tutto da te? Era sotto il tuo controllo? Si è rotto il microfono? Il proiettore si è spento? La sala era poco illuminata?
- Quale parte potresti cambiare e rendere migliore? Forse l’inizio o la parte finale avrebbe dovuto avere un impatto maggiore? Quale contenuto, andrebbe eliminato perché ripetitivo? Ecc.
Rispondi attentamente a queste semplici e potenti domande (prenditi il tempo necessario per ognuna) e noterai i primi errori concreti del tuo discorso. Scrivi tutti i pensieri e le riflessioni in merito. Quando hai fatto un po’ di ordine su carta, puoi passare al piano strategico di recupero.
B – Parlare in pubblico: Piano strategico
Un efficace preparazione consiste nel pianificare una strategia di recupero. Riuscire a migliorare gli errori passati e prepararsi agli eventuali imprevisti futuri. Ti elenco di seguito le azioni fondamentali:
- Le 3 R: Riconosci, Respira e Riparti© Se dovessi notare delle anomalie del pc, del proiettore, sentirti emozionato o altro disagio. Ammetti candidamente quello che sta succedendo, senza cercare di nascondere a tutti i costi. Quando dici la verità, il pubblico ti apprezza. Mi è capitato, in più occasioni da spettatore, di assistere a persone emozionate su un palco. La migliore differenza l’ha sempre fatta chi ha ammesso di essere imbarazzato e agitato. Riconosci l’errore e vai avanti. Tra l’altro, molte persone perdono la calma o temono il silenzio. Se noti che hai un vuoto di memoria, prenditi un secondo e concentrati sulla respirazione che ti aiuterà a ritrovare la calma. Non è necessario agire immediatamente dopo che succede qualcosa. Prenditi un secondo, respira e riparti.
- Copia di riserva Se utilizzi le slide o un proiettore per parlare, potrebbe esserti utile una copia di riserva stampata. Anche se non si tratta di una situazione ottimale, nel caso dovesse guastarsi il proiettore, sei sicuro di poter continuare leggendo la tua stampa.
- Evita di memorizzare tutto perché non funziona Uno dei problemi più comuni tra gli speaker, è la tentazione di memorizzare tutto, parola per parola. Questo approccio è controproducente. Aumenterà l’ansia perché sarai preoccupato di ricordare tutte le parole e se dovessi dimenticarne una, andrai con la testa nel pallone e ti agiterai. Senza contare che la comunicazione non sarà per nulla coinvolgente. Invece è meglio dividere il discorso in tre o quattro punti, memorizzare delle parole chiave e qualora fossi pratico con le mappe mentali, potrai utilizzarle per apprendere più velocemente.
- Trasforma la tua energia Prendi esempio dalle arti marziali. Evita di combattere contro l’energia generata dalla tensione. Usala per disarmare il tuo avversario. In questo caso, è la paura. Ad esempio, se ti senti agitato, è inutile imporsi di stare calmi, sposta l’energia sulle braccia e usa il linguaggio del corpo a supporto di quello che stai dicendo.
- Simulazione e feedback positivi Se ti è possibile chiedi ad alcuni tuoi amici (due o tre possono già andar bene) di ascoltarti prima della presentazione. Chiedi loro di trasmetterti dei feedback positivi mentre parli (annuire, sorridere ecc.). Ti sarà utile per riacquisire fiducia e allontanare dalla mente il brutto ricordo.
- Agisci al più presto Nonostante tu sia tentato a rimandare o addirittura evitare di parlare. Ti invito a fare il contrario. Approfitta di una prossima occasione pubblica e parla. Prima agisci, meglio è per te. Può essere una riunione del personale, presentazione di un progetto ai tuoi clienti o altra cosa.
- Valutazione oggettiva Organizzati per raccogliere una valutazione oggettiva della tua presentazione o discorso pubblico. Potresti chiedere agli organizzatori di somministrare un piccolo questionario a fine della presentazione. Se ciò non è possibile, chiedi ad un amico o collega di fiducia di darti un feedback sincero sulla tua performance in pubblico. Altrimenti chiedi una registrazione dell’audio ai tecnici oppure registrati direttamente tu con un telefonino. Cosi potrai ascoltarti con calma in un secondo momento e capire cosa migliorare la prossima volta.
Riepilogando, i due punti principali da seguire sono:
- Valutazione
- Piano strategico
Ricorda che poco importa quale sia stata la figuraccia o quanto male sia andata, è possibile comunque recuperare. Migliora dai tuoi errori, impara a riconoscerli. Solo cosi diventerai un oratore sicuro e convincente.
E se hai trovato interessante quello che hai letto, puoi accedere al primo metodo per parlare in pubblico senza paura e preparare il tuo discorso da applausi. Clicca il link nel box giallo in basso:
Giuseppe Franco
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