Parlare in pubblico richiedere esercizio e si può imparare anche quando non si ha particolare talento. Il passo più complesso è invece la gestione del contraddittorio. Cioè quelle interazioni difficili con chi non è d’accordo con quello che dici oppure ti attacca gratuitamente.
Sono quelli che io definisco i rompipace© e di cui parlo ampiamente in questo libro e approfondisco durante i corsi. Perché imparare a gestire coloro che non sono d’accordo con te, ti farà anche acquisire più sicurezza agli occhi degli altri.
Cerchiamo intanto di mettere in ordine quello che succede e come bisogna gestire la situazione. La domanda che ci poniamo quando siamo inesperti è questa: come possiamo evitare l’interazione dei rompipace?
Andiamo alla ricerca di qualcosa che faccia stare zitti chi ha da contestare o criticare. Quasi impossibile, anche perché il discorso pubblico dovrebbe essere fatto per far interagire le persone. Peccato, si fa per dire, che ci sarà anche chi non sara d’accordo con noi.
Normale, occorre solo prepararsi nel modo giusto ed affrontare il pubblico.
Considera il fatto che un attacco del pubblico potrà essere un occasione per rendere più efficace il tuo messaggio. Alcuni punti da considerare:
- Anticipare le contraddizioni
Per quando non sia possibile zittire le critiche, puoi sicuramente prepararti in modo da ridurre le domande scomode. Questo lo fai solo preparandoti correttamente. - Mentalità
Un concetto scomodo da trasmettere però efficace in più contesti. Immagina di preparare un discorso in cui ci sarà almeno uno che dirà “non sarò d’accordo con te”. Questo però significa che ci saranno tanti altri d’accordo con quello che hai detto. Affrontare a testa alta la contraddizione è sempre meglio che sperare di non incontrarla. - Acqua sul fuoco
Quando ci attaccano, il nostro cervello rettile sarebbe pronto a rispondere impropriamente con dei fancuffio fotonici :). Invece dovremmo attivare la parte razionale e mettere acqua sul fuoco, invece di benzina. In che modo? Dimostrando ascolto e interesse a chi ti sta attaccando.Ad esempio, ti trovi con Paolo (nome di fantasia) che rompe continuamente, potresti dire:
“Mi piace la passione di Paolo…quindi mi stai dicendo che quello che ho detto sulle mele non è giusto perché funziona solo con le pere, giusto? Ho capito correttamente?”
Già dalle seconda volta, la tensione di Paolo dovrebbe placarsi perché si sente ascoltato e come spesso accade, la tensione aumenta quando gli interlocutori non si sentono ascoltati.
Sono tre punti da dove partire per una buona preparazione al contraddittorio, fermo restando che la frase che ho riportato è un esempio e non potrà essere utile in tutti i casi. Lo preciso poiché molti cercano delle frasi pronte per comunicare e relazionarsi ma non è la scelta giusta.
Devi sempre essere preparato in modo da poter sostenere un’intera conversazione come un pappagallo sotto pressione che ripete sempre le stesse frasi.
Giuseppe Franco
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