👋Parlare in pubblico ci rende vulnerabili?
Si, anche se spesso non siamo cosi consapevoli.
Perché tutto succede in modo inconscio, le reazioni del corpo anticipano la nostra volontà.
❌Ecco perché ripetersi quelle cose tipo “ci devo credere” non servono ad un fico secco secco 🙂
Perché nel momento che pronunciano il nostro nome e ci chiamano sul palco, ci spostiamo da un posto sicuro ad uno meno sicuro. Cioè dal gruppo in cui siamo, seduti in mezzo agli altri, per poi spostarci in alto, su un palco, da soli e senza “protezione”.
A livello primordiale, il nostro cervello antico capisce che può essere attaccato senza grandi difficoltà, per cui più facilmente contestato o criticato. Normale quindi essere nervosi, l’importante è impare a gestire la situazione e usare la tensione a nostro vantaggio.
Brenè Brown, autrice del Ted Talk Il potere della vulnerabilità, nel suo libro Dare to Lead scrive: “La gente spesso mi chiede se sono ancora nervosa quando parlo in pubblico, la risposta è sì, sono sempre nervosa, l’esperienza però mi impedisce di essere spaventata, ma sono sempre nervosa”.
✅Il punto fondamentale è prepararsi correttamente e rendersi conto che un minimo di nervosismo è utile. Utile perché il nostro corpo è più vigile a quello che potrebbe accadere e si prepara a fare del proprio meglio.
Un po’ come quando alziamo i giri del motore di un auto, lo facciamo perché la strada che avremo davanti lo richiede 😉
Giuseppe Franco
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