Come superare la paura di parlare in pubblico? Si tratta sicuramente di una delle domande più frequenti che ricevo dalla persone interessate alla mia consulenza avanzata di public speaking o ai miei corsi.
O ancora: “Giuseppe, come hai fatto tu da timido ad affrontare la paura di parlare in pubblico?”
Mi piacerebbe spesso rispondere con semplicità e dire che esista una tecnica o trucco specifico per affrontarla.
Non è possibile anche se qualche volta leggiamo che esistano metodi miracolosi che farebbero dimenticare per sempre la paura di parlare in pubblico.
Comprendo la logica commerciale per vendere un corso ma per trasparenza sarebbe corretto dire che impariamo a gestire la paura. Annullarla, qualora di potesse, sarebbe anche contro producente come capirai più avanti.
Lo so io in prima persona che quando parlavo potevo sostituirmi ai semafori agli incroci per il rossore. Intendiamoci, bisogna comunque essere disposti ad andare oltre alle proprie abitudini perché altrimenti sarà difficile superare la cosiddetta zona di comfort che ci siamo creati negli anni.
Se tutto questo ti sembra ancora qualcosa di nuovo o di inesplorato, di seguito voglio parlarti delle varie differenze che ci sono, del perché abbiamo paura e quali sono i sintomi più frequenti.
Come si chiama la paura di parlare in pubblico?
La paura di parlare in pubblico si chiama glossofobia. La parola glossofobia deriva dal greco γλῶσσα glōssa, lingua, e φόβος phobos, paura o fobia. Ed è una delle attività più temute da molte persone.
Non c’è da stupirsi, in realtà.
L’idea di parlare davanti a un pubblico può intimorire. In effetti, la paura può essere così forte che alcuni evitano del tutto di farlo. Altri lottano per tutta la vita con la paura di parlare davanti a un pubblico e finiscono per non farlo affatto.
Lasciando soffocare le proprie idee e subire sempre quelle degli altri.
Si tratta di una delle paure più diffuse che riguarda ed ha riguardato anche personaggi noti che non ti aspetteresti mai. Si va da David Bowie a Luciano Pavarotti passando per Brian Wilson. La stessa Julia Roberts ha dichiarato di aver avuto problemi di glossofobia e di balbuzie quando era bambina.
Anche Fiorello ha ammesso di soffrire talvolta di ansia da palcoscenico. Oppure il grande investitore Warren Buffett che ha dichiarato quanto sia stato utile aver studiato e affrontato la sua paura di parlare in pubblico.
Paura di parlare in pubblico: da che cosa dipende?
La prima cosa che potresti leggere a riguardo, è che potrebbe trattarsi di disturbi d’ansia e disturbi depressivi.
Quello che non condivido di questo pensiero è l’uso superficiale e incompetente della parola disturbo.
Utilizzare queste parole con facilità dimostra una leggerezza nella conoscenza dell’argomento. A volte viene detto in buona fede da chi ha non ha vissuto in prima persona la paura di parlare in pubblico ed emette sentenze rischiose.
Un po’ come succede quando un adolescente si imbarazza perché inizia a scoprire il mondo e l’adulto dice: “Non hai autostima”. Una cazzolata (pronunciata dall’adulto) che lascia il segno, al punto che quel ragazzo si convincerà di avere una problematica assurda.
Un vero disturbo, invece, è diagnosticato da uno specialista e non riguarda assolutamente tutte le volte che abbiamo paura di parlare in pubblico. Potrebbe, ripeto potrebbe, trattarsi una leggera forma d’ansia che molti proviamo quando stiamo facendo qualcosa di importante.
Come si può leggere nelle ipotesi che seguirano in questo articolo, parlare sempre di disturbo è fuori luogo e il più delle volte eccessivo e dannoso.
Perché si ha paura di parlare in pubblico?
I motivi sono diversi.
Quando da giovanissimo inesperto iniziai le prime ricerche per superare la paura di parlare in pubblico, ricordo che i primi risultati mi portarono a capire che fosse dovuta all’affrontare una situazione nuova (quindi ignota) e pericolosa.
Vero, ma non basta.
Avevo ancora i capelli adolescenziali (Bello :-)) ma non avevo capito molte cose. Intanto sfatiamo il mito del poter annullare del tutto la paura, anche perché sarebbe controproducente.
La paura, come il nervosismo, sono fondamentali per farci prestare attenzione a quello che stiamo facendo.
“Che cazzarola dici Giuseppe? Ti sei impazzito?”
Un esempio su tutti, immagina se non avessimo paura delle curve quando siamo in auto, andremmo a sbattere come degli idioti. Il classico caso in cui la paura ci aiuta ad essere più vigili per evitare di finire in qualche vigneto con tutta l’auto…
Quali sono i motivi della paura di parlare in pubblico?
Tuttavia direi che abbiamo tre sostanziali ipotesi del perché abbiamo paura di parlare in pubblico:
1 – Sociale
Avere paura di fare brutta figura davanti agli altri. A livello incoscio è come se ci sentissimo esclusi dal gruppo. Il nostro Ego è fortemente compromesso.
2 – Primordiale
L’uomo si è sempre difeso dal pericolo come animali feroci. Per assurdo quando siamo agitati non riusciamo a distinguere la differenza tra il pubblico ed un animale feroce.
3 – Passato
Qualche esperienza del passato che ha lasciato il segno. Ad esempio una figuraccia da studente o al lavoro. Ogni volta che si ripresenta qualcosa di simile, hai paura.
Ansia di parlare in pubblico: cause e sintomi
La paura di parlare in pubblico è stronziciattola (termine tecnico che non trovi nella letteratura medica…) perché i sintomi arrivano quasi all’improvviso, prima o dopo un discorso, bloccandoci o creando disagio:
- Le mani sudano e tremano
- Senti che stai arrossendo come un ragazzino
- Gesticoli senza controllo
- Bocca asciutta
- Irrigidimento dei muscoli della parte superiore della schiena
- Intensa ansia al pensiero di parlare di fronte a un gruppo
- Cominci a parlare e la voce si strozza in gola
- Hai paura di dimenticare le parole
- Hai paura di avere una voce monocorde
- Parli troppo velocemente o lentamente
- Ti si abbassa la voce
- Hai paura del giudizio degli altri
Tutte queste sono reazioni normali, che se non impariamo a gestirle ci portano ad un congelamento totale oppure una voglia di scappare al più presto da quella situazione imbarazzante.
Ti sei mai trovato in condizioni simili?
Io ricordo ancora quelle volte in cui sentivo un calore incredibile addosso e la voce mi si bloccava. Per non parlare poi di quando rientravo a casa, continuavo a sentirmi imbarazzato, ci ripensavo e mi insultavo… per diverse ore.
La buona notizia è che la paura di parlare in pubblico si può affrontare se sai come farlo, partendo da un metodo solido per farlo.
Io stesso ho ancora imbarazzo in molte circostanze ma la differenza è aver riuscito ad a gestirla. Nelle prossime rghe voglio condividere alcuni suggerimenti per partire col piede giusto.
Come superare la paura di parlare in pubblico?
Io ho ancora paura quando inizio un mio corso dove di base sono io l’organizzatore e molte cose sono sotto il mio controllo. Per cui giocherei facile nel dirti che dopo un po’ mi sento più tranquillo.
Il punto è che mi capita anche di parlare in altri contesti, moderare eventi, fare docenze continue a persone di tutte l’età, essere intervistato e quando sento la frase:
“Adesso sentiamo Giuseppe Franco”
Mi si gela il sangue, porca pupazza 🙂
Come abbiamo detto, qualche riga fa, quell’emozione mi aiuta ad essere più vigile e attento in quello che dovrò fare. La differenza è non farsi prevaricare da quella emozione.
Se non manteniamo l’equilibrioamplifichiamo nella nostra testa ogni singolo elemento. Ci rendiamo conto di arrossire e ci focalizziamo sulla paura, aumentando il battito cardiaco. Per venir fuori da quella situazione cerchiamo di dire una frase sensata o simpativa invece finiamo per dire una cazzolata fotonica che genera ancora imbarazzo.
Poi osservi il pubblico e noti qualcuno distratto e pensi di essere tu l’unica causa. A quel punto parte la tua vocina interiore ti fa un cuculo esagerato dicendoti: “Stai facendo pena, addormenti le persone e che voce da papera :-)”
Insomma, chi più ne ha e più ne metta. Un circolo vizioso che ingigantisce una piccola cosa in un distastro totale.
E poi? Credi sia finita quì?
No, cazzabubbola. Il discorso dove è finito?
Tutti quegli argomenti che pensavi di dire, li hai dimenticati. Le cose che ripeti da una vita non le ricordi e dici qualche parola di circostanza per poi scappare e chiuderti nella tua incaSSatura.
Ti è mai successo? Di questi racconti ne sento quasi ogni giorno dai miei clienti.
Io stesso agli inizi, da timido, credevo di non riuscire a relazionarmi con nessuno. La paura di parlare in pubblico col tempo mi stava limitando, anche quando mi relazionavo nei piccoli gruppi.
Però quella situazione mi ha spinto a studiare, ad approfondire per poi arrivare a creare il primo metodo di Public Speaking, il METODO 4S.
Come affrontare un discorso: le tecniche per parlare in pubblico
Non ho certo la pretesa di riassumere tutto quello che serve per vincere la fobia di parlare in pubblico.
Però posso darti alcune indicazioni che ingannano e tranquillizzano l’amigdala che fa parte del sistema limbico. Il sistema di allarme del cervello in grado di padroneggiare, in una frazione di secondo, il lobo prefrontale per affrontare l’emergenza perché ci sentiamo in pericolo.
Questo pericolo come si manifesta nel nostro corpo?
Avremo la postura a spalle basse in difensiva, la voce a volume basso, lo sguardo lontano dalla platea (e per quelli come me, il rossore pervade corpo e volto).
In sintesi, quello che dovremmo fare è creare dei punti fermi e sicuri.
Per quale motivo?
Così l’amigdala si tranquillizza e non lancia l’allarme con le conseguenze che abbiamo elencato finora.
Come superare la difficoltà a parlare in pubblico
Ti riporto alcune semplici consigli su come affrontare la paura di parlare in pubblico. Si tratta di alcune tecniche che puoi applicare fin da subito anche se non hai partecipato ad una mia consulenza avanzata o seguito un mio corso.
Mettiti comodo davanti al tuo computer perché tra poco ti svelo 6 strategie che io stesso ho utilizzato e utilizzo per affrontare il pubblico:
1 . Prepararsi è necessario
Aspetto fondamentale nel public speaking è la preparazione. Anche la persona con un talento naturale si prepara prima di iniziare un discorso pubblico.
Quando ti sei detto: “Quel politico parla a braccio”, ti posso assicurare che ha ripetuto il discorso un paio di volte. Perché con una buona preparazione di base, acquisisci sicurezza e il tuo intervento in pubblico finirà bene.
Giuseppe, qualche consiglio?
- Inizia con l’argomento che conosci meglio
- Ordina bene il tuo intervento con una parte iniziale, centrale e finale. Presenta il discorso in modologico
- Preparati con largo anticipo. Ripeti un paio di volte il discorso mentalmente o a voce alta. Se hai un amico disposto ad ascoltarti è meglio.
- Mai, mai imparare il discorso parola per parola, per evitare di risultare artificiale, di bloccarti al primo vuoto di memoria. Piuttosto tieni un foglietto con degli appunti, una scaletta con le frasi o le parolechiave del discorso
2 . Respira profondamente
Un buon esercizio di respirazione è utile prima di affrontare il pubblico. Esistono diversi esercizi abbinati alla respirazione come la cosiddetta “centratura”, tipica nelle culture orientali e familiare a chi frequentacorsi di Yoga o Tai Chi.
In ogni caso, già una corretta respirazione diaframmatica o addominale ti aiuta a superare la paura di parlare in pubblico. I miei corsisti e clienti sanno bene…
Giuseppe, potresti darmi qualche indicazione?
Ecco cosa puoi fare:
Fermati qualche secondo e comincia a respirareprofondamente…chiudi gli occhi se vuoi….ementre senti il terreno sotto i piedi… mantieni unapostura corretta…ora cerca di inspirare con il nasogonfiando solo la pancia e lasciando fermo il torace…
Poi espira con la bocca aperta… sgonfiando la pancia…concentrati e ascolta il tuo respiro, l’aria che entra ed esce dai tuoi polmoni…rallenta il respiro sino a quando puoi contare fino a 5 secondi di inspirazione e 5 secondi di espirazione…
Continua a respirare fino a quando il tuo stato d’animo è totalmente rilassato e sicuro…
3. Cura la voce quando parli
Tra le critiche che ricevo da alcuni miei colleghi è la mia concentrazione sulla voce durante i miei corsi e consulenze.
La solita frase fatta o scusante è “Mi piace mantenere le mie origini”.
Cosa cazzarola significa? A parte che per alcuni avere l’accento marcato è un limite che lo imbarazza.
Intanto nessuno deve diventare un doppiatore professionista, si tratta invece di avere un maggiore controllo della voce e sapere come gestire il volume, il tono e le intenzioni comunicative.
Non si tratta di fare dizione ma di togliere quelle abitudini poco efficaci che abbiamo e che non ci permettono di essere sicuri quando parliamo in pubblico. Anzi, molti dei consigli che puoi trovare sulla voce confondono volume e tono. Non sono la stessa cosa porca pupazza ballerina 🙂
Comunque l’argomento voce è molto vasto, in questo momento mi limito a dirti di prestare attenzione al volume perché quando siamo agitati o preoccupati tendiamo ad abbassare il volume. Lo facciamo in modo inconsapevole, per cui dovremmo ricordarci di alzare il volume o saremo percepiti come insicuri.
4. Cura la postura del corpo
Quando si parla in pubblico, la postura del corpo gioca un ruolo fondamentale nel modo in cui si viene percepiti. Se ci accasciamo sulla sedia o abbiamo la schiena ingobbita da in piedi, sembreremo poco professionali e inaffidabili.
- Iniziamo ad osservare il corpo – Stiamo in piedi nel modo corretto? Siete seduti correttamente? Siete inclinati in avanti o indietro? È importante tenere sotto controllo la propria postura quando parliamo da seduti o in piedi (consiglio sempre di stare in piedi quando possibile)
- Tenere le spalle indietro – Questo ci aiuterà a sembrare più sicuri di noi stessi e ad avere un aspetto presentabile.
- Tenete la testa alta – Nel senso di non guardare in basso e nemmeno il soffitto. Guardare il pubblico.
- Tenere le mani ai lati e quando necessario comunicare il messaggio con la gestualità.
- Mantenere il contatto visivo per quanto ci sia possibile rivolto al pubblico, anche se mi rendo conto che all’inizio potrebbe essere difficile per imbarazzo.
5. Parla con spontaneità
A volte pensiamo che per essere dei bravi oratori, bisogna essere assolutamente impeccabili, privi di incertezze.
In realtà esiste solo una ricetta: “Parla col cuore e il pubblico ti apprezzerà per la sincerità e l’umiltà”.
Essere umili davanti agli altri ci rende più credibili, perché la gente ti riconosce come uno di loro.
Ad esempio, per un caso fortuito al centro del tuo discorso ti senti nervoso. Fermati un secondo, bevi un sorso d’acqua e con un bel sorriso riconosci apertamente la tua paura al pubblico di fronte a te.
6. La critica del pubblico è un’opportunità per crescere
Tutti amiamo ricevere i complimenti, le critiche un po’ meno. Anzi quando ci viene mossa una critica, alcune volte vorremo sparire.
Cosa bisogna fare?
Per quanto non sia semplice, evita di soffermarti sulle critiche, te lo dico per esperienza personale. Sai quante volte ci sono rimasto male, quanto tempo ho sprecato, invece di sfruttare l’occasione per migliorarmi.
Quando ricevi una critica, prendila come un’opportunità. Accogli ogni tipo di commento, sempre con un attegiamento positivo: se ritieni che la critica sia costruttiva comincia a trovare le risorse per migliorarti in futuro, altrimenti rispetta le idee altrui, rifletti solo su quello che ritieni necessario e continua a migliorare letue capacità di parlare in pubblico.
Di cosa ti ho parlato?
- Prepararsi è ncessario
- Respira profondamente
- Cura la voce
- Cura la postura del corpo
- Parla con spontaneità
- La critica è un’opportunità per crescere
Come avrai notato ci sono diversi aspetti da considerare e, mi rendo conto che il mio valutare diversi aspetti sia influenzato molto dalla mia esperienza personale che mi ha portato ad affrontare la paura di parlare in pubblico con metodo.
Se ti interessa questo tipo di approccio e non quello classico dei formatori potresti decidere di approndire il mio METODO 4S per affrontare la paura di parlare in pubblico.
Come? Sostanzialmente in due modi e in base alle tue esigenze:
1) Andare a questa pagina è scoprire tutti i miei corsi
2) Optare per un percorso avanzato e personalizzato di consulenza (vai qui) in cui analizzeremo profondamente il tuo caso.
A presto!
Giuseppe
Giuseppe Franco
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