Quando parliamo di leadership ci ingozziamo di termini anglosassoni, peggio di Homer Simpson con le ciambelle. Il punto è che passare dalla teoria alla pratica ce ne vuole. Perché un leader dovrebbe essere un buon comunicatore o non sarà coerente.
In altre parole, inutile ripetere trust, ispiration, passion, mission, think different e know how se poi quando parliamo, siamo peggio della carta vetrata al posto della carta igienica. Questo succede perché si vuole imporre la propria volontà e osservando la situazione da una sola parte: la nostra.
Poi torniamo a casa frustrati perché nessuno ci ha capito e diremo al partner: “Ho un gruppo di coyotes che non sa fare un caiser”.
Siamo proprio sicuri che siano tutti coyotes?
O siamo noi che dovremmo imparare a comunicare con gli altri invece di fare come i primitivi ai tempi della clava?
Dovremmo considerare alcuni aspetti:
- L’avversario non è la persona
Ad accusare siamo bravi tutti. Dare la colpa agli altri dovrebbe diventare disciplina olimpica. Il leader parla del problema, il nemico non sono le persona o la persona particolare. - Indossare le scarpe di chi ti ascolta
Imparare a conoscere la tipologia di persona che hai davanti. Preparare un discorso sulla base delle singole personalità che incontremo, ci aiuterà ad essere più coerenti con i valori della nostra leadership. - Scegliere le parole con cura
“Io ho solo detto una parola”. Infatti, ma hai scelto quella sbagliata. Una parola può essere peggio di un pugnale che finisce in un fianco. Scegliere, scegliere e poi scegliere. Se poi sbagliamo, perché potrà capitare, dobbiamo essere altrettanto in grado di riparare l’accaduto. - Disinnesca e anticipa i litigi muti
Riuscire a “leggere il pubblico” e capire quando ci sono delle tensioni nel gruppo. Quando stiamo parlando ad un gruppo è uno dei momenti migliori per disinnescare le liti pronti ad esplodere. Dovremmo essere capaci a pronunciare delle parole che anticipano e tranquillizzano il pubblico.
Tra l’altro, non sempre scoppieranno liti vistose, ma ci saranno i “litigi muti”. Quelle situazioni di apparente tranquillità in cui ognuno pensa a quando sarà il momento della “vendetta” sull’altro…
Sono quattro consigli su cui riflettere ed iniziare a fare del nostro meglio. Inutile quindi fare il master di liderscip 🙂 per parlare in pubblico ad cassum. Perché poi la leadership affonda come un titanic che non ha considerato i ghiacciai.
Giuseppe Franco
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