👋Tim Cook, CEO di Apple, il 15 giugno ha tenuto il discorso di apertura alla Stanford University. Lo stesso palcoscenico in cui Steve Jobs ha parlato il 12 giugno del 2005.
✋Un’eredità difficile perché di quel discorso tenuto da Jobs tanto si è parlato, oltre alle frasi diventati celebri come “Unisci i puntini” o la più volte citata “Siate affamati, siate folli” (o più correttamente: rimanete affamati, rimanete folli).
Nonostante i critici lo abbiano messo in competizione, Tim Cook si è mosso in modo diverso. Il CEO di Apple ha raccontato la sua storia personale e le conseguenti difficoltà.
✔Jobs diventa è il mentore e non il concorrente.
Ecco alcuni punti di forza:
✅ Nostalgia
Con una eredità cosi forte non puoi far finta di niente. Infatti le parole di Cook sono collegate al discorso di Steve Jobs e alla relazione con il suo ex capo. Quella familiarità che ha reso il discorso di più facile fruizione.
✅ Il cambiamento
Dopo Jobs è stato un momento difficile. Il Ceo di Apple dice di aver imparato la vera differenza tra preparazione e prontezza. Questo per dire che il suo mentore lo aveva preparato ma non era pronto e si è sentito solo. Il pubblico da quel momento vuole capire come Tim Cook ha affrontato la difficoltà.
✅ Essere diversi
Cosa si aspettavano le persone da lui? Un nuovo Steve Jobs? Sarebbe stata una sfida difficile. Ed è lo stesso messaggio che ha lasciato ai ragazzi, invitandoli ad “essere diversi” e diventare la migliore versione di se stessi, perché cercare di essere uguale a qualcun altro è un dispendio di energia che non porta mai a buoni risultati.
Quella di Cook è stata una “confessione” che lo ha reso più umano. Inoltre ha lasciato un messaggio importante per i laureandi: “Sii diverso e ti distinguerai”.
Giuseppe Franco
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