“Una crisi ti mostra l’anima di una persona”, ha detto il governatore Andrew M. Cuomo durante una teleconferenza con i giornalisti nel periodo del Coronavirus. Momento in cui, ancora una volta, ha dimostrato abili capacità comunicative come viene anche sottolineato dal New York Times.
Tra l’agitazione del presidente Trump e la lotta ferma del sindaco De Blasio, spiccano le sue capacità di dirigente più adatto alla crisi anche dal punto di vista comunicativo.
La sua abile capacità di semplificare i concetti.
Un aspetto spesso dimenticato perché si fa a gara a chi usa più termini tecnici e difficili.
Oppure come è capitato in più occasioni, anche in Italia, i politici riportano codici di decreti o frasi da giurista.
Il risultato è confusione nella mente di chi ci ascolta.
Cuomo invece è abilissimo nel semplificare i concetti, utilizza metafore semplici e familiari a tutti.
Qualche volta si ripete anche lui con delle frasi forse poco idonee come “Stiamo combattendo la stessa guerra e siamo nella stessa trincea”.
Oppure parole già sentite come “Nemico invisibile” diventata ormai frase più utilizzata tra gli statisti, però è bravo a semplificare.
Mi riferisco in particolare alla conferenza in cui doveva sostanzialmente dire che il picco del Covid-19 sarà raggiunto in 45 giorni e questo andrà a sovraccaricare gli ospedali.
Che cosa fa Cuomo?
- Fa vedere grafici zeppe di numeri?
- Istogrammi complessi?
- Tabelle infinite?
No.
Utilizza una immagine nota a qualsiasi persona, dal più esperto al meno esperto, che è l’onda di un oceano.
Quindi ha paragonato la curva dell’oceano al picco che arriverà. Quei numeri diventano una metafora comprensibile a prova di bambino.
Mentre dice: “La curva si trasformerà in un’onda e l’onda si schianterà contro il sistema ospedaliero“. Fa vedere una immagine di un’onda oceanica sovrapposta ad una immagine di reparto ospedaliero all’opera (confronta foto).
Semplicissimo. Niente di più.
Qualcuno potrebbe dire che le slide non sono curate esteticamente. Pazienza.
Prima di tutto conta il messaggio che sia semplice e facile da capire.
Mille volte meglio di slide graficamente ben fatte e con termini inutili e difficili da comprendere.
In genere succede per due motivi:
- Non sappiamo comunicare e pensiamo che basti solo la conoscenza, per cui continuiamo a mostrare il nostro sapere senza che nessuno capisca
- Abbiamo paura di essere troppo semplici e apparire come poco esperti
Probabilmente il primo motivo è il peggiore perché manca di consapevolezza ma neanche il secondo scherza.
Poiché noi dobbiamo preoccuparci di preparare un messaggio semplice e raggiungere il pubblico.
Inutile riempire le slide di termini studiati all’università o durante le tue ricerche, quando nessuno ti capisce.
Si tratta solo di esercizio inutile del nostro ego che non ha nulla a che fare con la comunicazione efficace.
Giuseppe Franco
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