Prepararsi è necessario ma farlo nel modo sbagliato ci farà diventare noiosi che uno sciroppo per la tosse, a confronto, è uno showman dello spettacolo.
Come dovremmo comportarci? Quante volte andrebbe ripetuto il nostro discorso per evitare di sembrare degli sprovveduti quando parliamo?
Non è importante ripetere un numero di volte precise ma quelle necessarie in base alle nostre abilità e tipologia di discorso.
Anche perché la pratica eccessiva può portare ad una conversazione robotica, una poesia a memoria.
In altre parole, una rottura di coyotes per chi ci ascolta. Avra l’impressione di ascoltare il navigatore che gli indica la strada più lunga e non sai come fermarlo.
Il nostro obiettivo è quello di entrare in contatto con il nostro pubblico e comunicare in modo coinvolgente.
Si tratta di conoscere i contenuti, usare bene il linguaggio del corpo, dosare la voce e ascoltare. Ascoltare che significa anche osservare il pubblico e adeguarsi di conseguenza.
Applicare tutto nel modo corretto necessita di esperienza e tempo. L’importante è partire col piede giusto ed evitare di continuare sempre con gli stessi errori.
Per concludere direi che da tre a cinque volte potrebbe essere un buon numero come media.
L’importante è evitare di ripeterlo parola per parola ma concentrasi su una scaletta con delle parole chiave.
Ogni volta che ripetiamo, andremo a spiegare ogni singola parola chiave con espressioni diverse per lo stesso concetto.
Questo evita l’effetto poesia e ci consentire di avere un dialogo coinvolgente con chi ci ascolta.
In più la voce ed i gesti dovranno pian piano adeguarsi ai sentimenti vissuti in quel momento che parliamo.
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Giuseppe Franco
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