All’università ricordo di aver dedicato parte dei miei studi anche alla “quarta parete” in uso nel teatro e che ho ritrovato in questo articolo. Amy Boone, autore del post, ricorda che è il muro immaginario tra pubblico e attori. Ha lo scopo di aiutare gli attori a sviluppare capacità di recitazione più credibili e di dimenticare la presenza di un pubblico.
Il pubblico può vedere attraverso la quarta parete, ma gli attori devono interagire e muoversi come se fosse un vero muro.
Nel parlare in pubblico esiste la quarta parete? No, almeno non dovrebbe esistere.
Nel teatro gli attori ripetono sempre lo stesso copione e gli spettatori hanno davanti la visione e movimento di attori, senza sbavature e interazione (tranne in alcuni casi particolari di teatro sperimentale). Il nostro discorso pubblico, non dovrebbe mai essere trattato come un opera teatrale.
Invece spesso accade, per tre motivi, come spiega l’articolo:
1 – Poco o nessuno contatto visivo
Se non guardiamo il pubblico, prima o poi si sentiranno inesistenti. Poco coinvolti e al più presto quelle stesse persone finiranno di seguirti.
2 – Linguaggio del corpo come un robot
Sembriamo dei manichini senza espressione, appunto come dei robot. Di solito quando parliamo con gli altri il giorno, usiamo molte espressioni facciali, cambiamo il tono delle nostre voci e parliamo con le nostre mani. Invece in pubblico ci fermiamo e sembriamo sempre meno autentici.
3 – Trattare il discorso come una sceneggiatura
Se stiamo ripetendo il discorso a memoria, qualcosa deve cambiare perché l’effetto è di distacco dal pubblico. Come se stessi leggendo e non parlando. Il pubblico si allontanerà da quello che dici.
Aggiungo un altro elemento che nell’articolo non è stato considerato che è quello delle domande. Interagire col pubblico facendo le domande abbatte velocemente la quarta parete sia perché andremo subito ad avviare un dialogo (invece di un monologo teatrale), sia perché potremmo avere degli spunti dalle risposte che potrebbero aggiungere quella variabile, non prevista, che rende il discorso più autentico, vissuto in quel momento e senza testi imparati a memoria.
La nostra preparazione dovrà essere mirata a gestire anche l’eventuale interazione del pubblico, gestione delle critiche ma è l’unico modo per andare oltre la quarta parete e distinguersi nella nostra comunicazione.
Giuseppe Franco
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