Comunicazione non verbale al lavoro
(Trascrizione) La comunicazione non verbale. Quella comunicazione che non usa le parole, è basata principalmente sugli aspetti visivi ed è sicuramente la forma di comunicazione più antica dell’uomo.
Perché è arrivata prima dell’oralità, prima della parola, la parola strutturata, come la conosciamo adesso. Se ti relazioni al lavoro con altri tuoi collaboratori o comunque devi parlare in pubblico e devi affrontare diverse persone, hai bisogno di capire qualcosina in più.
Una cosa, che sicuramente ti aiuta, è quello di sviluppare un osservazione sugli altri, guardare attentamente quello che fanno gli altri.
Quali sono questi elementi che devi cominciare ad osservare per capirne di più sulla comunicazione non verbale:
Numero uno: postura.
La posizione, la postura come tengono queste spalle in che modo sono. Magari ti sembrano un po più sicuri, un po ti danno l’impressione di arroganza. Questo è uno degli elementi della comunicazione non verbale che puoi notare come varia in base alle circostanze.
Numero due: contatto visivo.
Il contatto con gli occhi, cioè il contatto visivo. Osservare bene come mantiene il contatto visivo, una persona senza ovviamente esagerare, perché bisogna notare se è una persona particolarmente timida. O se è distratta davvero in quel momento però ci fa capire delle volte alcune cose di questa persona.
Numero tre: le espressioni facciali.
Il nostro viso, la guancia se vuoi, ci sono un sacco di muscoli facciali. E questi, in qualche maniera vengono – passami il termine – interpellati nel caso in cui noi siamo più tranquilli o siamo più agitati.
Soprattutto quando riusciamo a fare una differenza della persona che noi conosciamo o che magari in alcune circostanze l’abbiamo vista più rilassata.
Abbiamo notato il viso in un modo più tranquillo e invece poi notiamo la differenza. Questi sono fattori che ci fanno capire abbastanza della persona che abbiamo vicino. Il momento in cui possiamo dire o non dire qualcosa ad un’altra persona.
Numero 4: i gesti, le mani.
Spesso si dice che qualcuno parla di più con le maniche che con il resto del corpo. E in effetti, per esempio, io sono uno che muove abbastanza le mani quando sto comunicando.
Però le mani delle volte ci possono dare delle indicazioni che non sono sempre valide. Tipo la cazzolata che ci raccontano sempre: se sta con le mani così con le braccia conserte non ci sta ascoltando…
Perché una persona può essere anche stanca. Però se ci pensi in alcune circostanze ad esempio… un gruppo di persone che sta parlando e c’è uno che alza la mano di colpo vuol dire che sta cercando l’attenzione.
E gli altri “devono” stare in silenzio. Se qualcuno tiene il pugno chiuso potrebbe esserci un’eventualità, potrebbe essere rabbioso.
Riepilogando quindi:
– la posizione
– la postura
– il contatto visivo
– le espressioni facciali
E le mani. Come gesticola, come muove le mani.
Si tratta ovviamente di esempi di comunicazione non verbale ma che non valgono al cento per cento. Perché delle volte possiamo sbagliarci: non è così semplice interpretare il linguaggio del corpo altrui.
Una cosa che invece puoi fare, se diventi un osservatore attento degli altri, è quello di capire se c’è un linguaggio incongruente.
Che cosa significa? Se una persona dice NO vedi che io con la faccia ha detto così, sono incongruente perché il mio corpo in teoria starebbe dicendo di sì e invece con le parole ti dico di no.
Quindi quando notiamo qualche incongruenza forse un elemento più sicuro possiamo averlo. In ogni caso, riconoscere alcuni elementi di comunicazione non verbale ti aiuta quando devi comunicare al tuo gruppo, fare un discorso davanti agli altri o nelle relazioni di tutti i giorni.
Con i tuoi colleghi o con i tuoi collaboratori.
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Giuseppe Franco
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